Disdetta della prenotazione a causa del Coronavirus

Viviamo un momento assai difficile. L’epidemia di Coronavirus colpisce quasi tutti gli stati e, nostro malgrado, l’Italia è protagonista in tutte le cronache mondiali.

L’economia è ferma ed il settore che ne risente maggiormente è quello del turismo. Parliamoci chiaro, ci vorrebbe vivere una vacanza con lo spettro del contagio? Ecco quindi che in molti stanno riportando i remi in barca e gli esercenti del mondo del turismo sono costretti a fare i conti un flusso inesistente di prenotazioni e molteplici disdette.

La vera domanda a questo punto è: gli esercenti dovranno rimborsare anche le eventuali somme già versate a titolo di caparra?

E’ bene precisare che il decreto legge emanato dal Governo non dispone nulla a riguardo, pertanto si rende necessario utilizzare le norme comuni sui contratti. In tal caso si parla di contratti a prestazioni corrispettive per cui, se vi è una impossibilità sopravvenuta di garantire una prestazione l’altra parte non può richiedere la controprestazione ed è obbligato a restituire quanto ricevuto.

Dunque è possibile disdire una prenotazione se la struttura ricettiva si trovi in una cd. zona rossa od in zone limitrofe, poichè in tal caso la prestazione( che si sostanzia nel fornire alloggio) diventa impossibile o troppo difficile da realizzare. In tal caso è corretto restituire le somme anticipate a titolo di caparra e/o di acconto.

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